Per questa volta la lotta di Greenpeace, aiutata da tutta la comunità e anche dalle risorse insufficienti, serve a far scappare Repsol dalle Canarie.

Si, è andata a finire proprio così, Greenpeace e tutta la comunità spagnola che osservava attenta lo svolgersi di tali barbarie, hanno avuto la meglio, aiutati talvolta anche dalle risorse insufficienti che i fondali dell’arcipelago potevano offrire rispetto alle esigenze dell’azienda che con il consenso del governo aveva avuto l’autorizzazione per ispezionare il quantitativo di petrolio che si trovava a centinaia di metri sotto il livello del mare.

Le operazioni di trivellazione sono terminate tra lo sgomento e i mille quesiti della popolazione tutta oltre che degli addetti ai lavori, ora la domanda principale che Greenpeace si chiede è quali ripercussioni avranno sull’ecosistema marino e sulle specie di cetacei che abitano tale spazio, viste le tecniche invasive che si sono utilizzate per tale ispezione.

Il progetto da 7,5 miliardi di dollari, contava di estrarre circa 100.000 barili di petrolio al giorno, ma sia la qualità che la quantità che il sottosuolo potevano offrire sono risultati insufficienti, per arrivare a questa decisione sono state effettuate delle ispezioni alla profondità di 882 metri  dalla piattaforma Rowan Renaissance, che  ha dovuto perforare per ulteriori 2211 metri, utilizzando metodi che ora sono sotto l’occhio del ciclone per possibili ripercussioni geologiche, infatti, tutti si chiedono se tali attività di prospezione geosismica, durante le fasi di ricerca, hanno provocato inquinamento acustico, causando danni alla fauna locale, oltre al possibile inquinamento chimico causato dallo sversamento in mare dei fanghi estratti.

Il più grande giacimento minerale della Spagna, così lo chiamavano prima di allora, è risultato invece insufficiente, si parlava di estrarre 900 milioni di barili di petrolio,  coprendo il 10% della domanda energetica spagnola per 20 anni, questo aveva fatto brillare gli occhi ai molti governanti spagnoli, facendoli passare sopra a tutte le correnti di opposzione che per ragion veduta si erano schierati contro, pensando invece al risvolto negativo che tale operazione avrebbe avuto sotto l’aspetto naturalistico.

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